19 Gennaio 2021

La sezione Lombardia invita i suoi soci al primo di una serie di incontri informali dal titolo “Del più e del meno”. Il primo incontro di gennaio sarà dedicato proprio al tema del distanziamento e degli effetti che la diffusione del coronavirus ha avuto, e purtroppo ha ancora, sulle nostre vite.

La situazione pandemica ha prodotto molti disagi più o meno evidenti sulla salute e sul benessere delle persone che riguardano tematiche che attengono ad aspetti di paura, vulnerabilità, responsabilità sociale, senso di colpa, amplificati spesso dall’incertezza economica e dall'aumentata precarietà lavorativa, esplicandosi poi in disturbi del sonno, aumento di sintomi legati ad ansia, panico, etc. Senza dimenticare la “sindrome della capanna” o i “negazionisti” così come le preoccupazioni per la ripresa della routine pre-pandemia.
Dall’inizio della pandemia da COVID-19, l’emergenza ha inciso sulle nostre vite, portandoci in una dimensione di sospensione nel lavoro così come negli affetti, generando un'esperienza soggettiva che, unita ad una fase ancora carica di grandi incertezze, non ci deve però far desistere dal cercare una nuova normalità.
La pandemia ha creato un ossimoro mentale: da una parte ci spinge a passare da una posizione individualista alla necessità di avere un pensiero collettivo e dall’altra ci impone l’isolamento dalla socialità pregressa per quanto superficiale o profonda. Questo crea interferenze mentali che inficiano i normali processi di pensiero, incluse attenzione e concentrazione, e si correlano a “sentimenti” di ansia e paura.
Per attenuarli dobbiamo ripensare le nostre prospettive a breve, medio e lungo termine utilizzando gli strumenti che ci forniscono la psicologia positiva (M. Seligman) e i temi della resilienza che tanto hanno fatto nell'ambito delle strategie per superare le esperienze traumatiche (B. Cyrulnik).
Creatività ed efficacia organizzativa come motore di pensiero.

Ce ne parlerà Stefania Capelli, psicologa e psicoterapeuta sistemico familiare, che da sempre dedica una parte dei suoi interventi professionali al lavoro in contesti sociali o comunitari dove gli aspetti traumatici e di distress costituiscono una sfida, ma anche la base per orientarsi nella costruzione di nuovi modi di vivere.  Nella prima ondata della pandemia da COVID-19 ha partecipato allo sportello virtuale di ascolto aperto alla cittadinanza “Non da solo”, supportato dal Comune di Varese.

Tratteremo queste tematiche per meglio comprendere gli effetti della pandemia nel nostro quotidiano e identificare alternative possibili per fronteggiarla e progettare nuove azioni e pensieri resilienti.

L'appuntamento è per il 27 gennaio, a partire dalle 17:45 per circa un'ora. Il link a Zoom sarà inviato la mattina stessa. Gli incontri non daranno crediti formativi professionali. I posti disponibili sono 100, invitiamo a collegarsi con puntualità per non perdere la possibilità di partecipare.

Gli incontri sono gratuiti e riservati ai soci della sezione Lombardia.